giovedì 5 marzo 2009

16. Angelo bada ai lamenti

Nel sogno Laura Palmer mi disse che il suo assassino era il padrone delle mie mutande più belle, quelle verdi con l'elastico molto spesso. Poi mi condusse in cantina fino ad una botola segreta, che Laura disse essere l'ingresso dell'inferno. La aprì e vi si infilò dentro, chiudendola dietro di sé. Ero spaventato, ma la curiosità ebbe il sopravvento. Riaprii la botola e mi ci infilai anch'io. Sbucai in un grande prato verde, dove tanti Gianni Morandi gustavano le proprie feci. In cielo volteggiavano gabbiani e un uomo con le sembianze di Kyle McLachlan mi si avvicinò sussurrandomi all'orecchio che le discariche erano i nuovi giacimenti petroliferi. Il jazz riempiva l'aria e nell'acqua nuotavano rane fucsia. Kyle McLachlan era nudo ma senza organi sessuali, né maschili né femminili. Mi disse di essere orfano di entrambi i genitali. Piansi con lui, ma dai suoi occhi non uscivano lacrime, bensì nutella. Quando un Gianni Morandi si avvicinò a Kyle iniziando a leccargli la faccia pensai che forse non si trattava di nutella. Vidi Laura Palmer, che mi fece cenno di seguirla. Mi condusse sino a una chiesa un po' strana, dove l'altare, le panche, il crocefisso e tutto il resto erano appesi al soffitto. Entrammo e dentro vidi un noto papa contemporaneo, completamente vestito di nero, nero anche nel viso e con i capelli corvini. Era anche lui a testa in giù e dal pulpito predicava. Diceva che bisogna assolutamente temere la morte, che la morte è così spaventosa che bisogna sconfiggerla, a costo di usare le armi più potenti, bombe atomiche e gesucristirisorti. Chiesi a Laura se potevo svegliarmi, perchè quel sogno si stava tramutando in un incubo. Lei mi disse che avrei dovuto ucciderla e solo allora mi sarei potuto svegliare. In chiesa entrò un Gianni Morandi che mi offrì di leccare un gelato al cioccolato. Decisi che era troppo. Mi sfilai le mutande e con esse soffocai Laura Palmer. Erano le mie preferite, verdi con l'elastico molto spesso. Mi svegliai. Di fianco a me Lazzaro russava a più non posso. Fuori la pioggia di rane non sembrava avere intenzione di cessare. Andai di corpo copiosamente.

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