giovedì 5 marzo 2009

5. Magnum P.I. must die

Avevo appena finito l'arraggiamento della nuova canzone dei Rondò Veneziano quando sentii bussare alla porta. Andai ad aprire e davanti a me trovai Frank Sinatra, il mio vicino di casa omonimo del famoso cantante. Con decisione mi spinse ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Aveva un nuovo paio di baffoni e in testa portava un colbacco.- Ciao Frankie, come va? - dissi.- Non sono Frankie, io sono uno dei cloni di Adolf Hitler - rispose Frankie.- Beh, come clone non sei riuscito molto bene. Assomigli di più a Stalin - notai.- Mi sono travestito da Stalin per non dare nell'occhio - replicò Frank.Poi mise una videocassetta nel mio videoregistratore e premette il tasto play. Sullo schermo del televisore apparve un noto papa contemporaneo, travestito da Heidi. Ripeteva in continuazione un monito, che per me divenne un imperativo:- Uccidi Tom Selleck, uccidi Tom Selleck, uccidi Tom Selleck.Corsi fuori dal mio appartamento, scesi le scale a tutta velocità, uscii in strada, entrai in panetteria, lanciai un'occhiata cattiva al panettiere sosia di Claudio Villa, mi diressi nel retro bottega e trovai Tom Selleck, eroticamente avvinghiato a Raffaella Carrà. Dietro di loro un clone di Winston Churchill mimava l'atto masturbatorio con l'ausilio di una baguette, ben cotta. Improvvisamente Claudio Villa fece esplodere una fialetta puzzolente carnevalesca e grazie allo scompiglio venutosi a creare Tom Selleck riuscì a svignarsela. Comprai una biova. Lazzaro era nuovamente morto e lo avevo seppellito sotto il tappeto in camera degli ospiti, così se per caso fosse stato ancora resuscitato non avrei dovuto fare molta strada per recuperarlo. Soffrivo un po' la solitudine, ma non ci pensavo. Dovevo uccidere Tom Selleck, questa era l'unica cosa importante.

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