giovedì 5 marzo 2009

14. Salumi

Dal salumiere incontrai l'ottimo Virgilio Scarabacchetti. In quel momento stava interpretando il ruolo di Silvio Berlusconi, lo capii perché era circondato dalle guardie del corpo. Ne approfittai per fargli alcune domande.
- Scusi presidente, perché vuole tornare a produrre energia nucleare? - chiesi.
- Perché gli Abba, di cui sono molto amico su Facebook, mi hanno consigliato di lasciar perdere il solare e l'eolico, che metti che sia nuvolo o che non ci sia vento e sei fottuto, rimani senza luce - rispose l'ottimo Virgilio Scarabacchetti, ben calato nella parte.
- Perché non parla mai dell'origine del debito pubblico, del fatto che gli Stati sono di fatto alla mercé delle Banche Centrali, le quali, a loro volta, sono in mano a privati? - incalzai.
- Perché non so cosa vuol dire mercé - rispose il presidente.
- Perché state da mesi rompendo i maroni con questa crisi, facendo di fatto del terrorismo psicologico? Forse perché se tutti si pensa che ci sia crisi, poi questa si materializza? - domandai.
- Maroni non c'entra nulla, mi perdoni - rispose il Virgilio Silvio.
Poi una delle guardie del corpo, identica a James Hetfield, sussurrò minacciosamente all'orecchio dell'ottimo Virgilio Scarabacchetti, il quale, visibilmente spaventato, mi disse che preferiva non dover rispondere a nessun altra domanda.
Presi un etto e mezzo di bresaola e due etti di prosciutto cotto. Il salumiere, un sosia di San Paolo, mi guardò di traverso. Dietro di lui, nel retrobottega, intravidi Winston Churchill che mimava l'atto masturbatorio con un salame cacciatorino, mentre Raffaella Carrà si cospargeva il corpo di fette sottili di coppa. Quando vomitai ero già sull'autobus.

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